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I see genius in everybody, to perceive it in yourself is the difficulty

Ho pensato un po’ prima di toccare questo tema..

Stavo scherzando, non ci ho pensato neanche un secondo, i dubbi mi vengono adesso che scrivo.

Tutto comincia dal fatto che ultimamente 2 o 3 persone mi hanno preso in giro suggerendo di fare la modella. Incoraggiata (no, a volte non noto l’ironia delle parole) sono andata sul sito ‘Plus-size models unite’, per trovare qualche consiglio sulla futura carriera. Il primo articolo mi ha fatto dimenticare le passerelle di Milano e Tokyo e mi dato da pensare su…di me. E anche altre donne.

Articolo è intitolato ‘What do you love about yourself?’. Le donne dalle diversi parti del mondo dovevano dire: cosa mi piace di me stessa, cosa amo in me. Non è proprio facile, perchè è più facile notare le cose positive in altri che in noi stessi.

In realtà il sito ‘Plus-size models unite’  (http://plussizemodelsunite.com/) non tratta solo di modelle in taglia sopra lo zero (anche se le intervista spesso e queste ragazze, oltre ad essere straordinariamente belle, sono una grande fonte d’ispirazione per qualunque donna). è un posto per scambiare le idee, perchè tutti sappiamo che i media non trasmettono l’immagine delle persone di tutte taglie, colori e convinzioni.

Nonostante questo ci lasciamo seminare in testa l’idea che a 20 anni non devi avere rughe. ok, ci sto. Anche a 30 anni non dovresti averle. eee, sul serio, neanche una? A 40 non dovresti avere le rughe, entrare in jeans attillati, dovresti sembrare una 20enne o almeno una sorella di tuoi figli. Così ci insegnano le Calsalinghe disperate. E anche se adesso mi si attiva la funzione ‘feminist friendly’, lo dico, che me ne frega: no, per gli uomini queste regole non valgono (you didn’t see that comin’ did you?). Mentre Jack Nicholson o addiruttura Clooney possono sfoggiare capelli sbrizzolati o testa calva, le attrici devono essere disperate e belle.

In teoria non dovrei preoccuparmene perchè le uniche rughe che noto per ora sono quelle che mi sono venute per forza di ridere e finchè non mi arrivano fino alle orecchie, me le tengo.

Ma sarò così rilassata anche a 30-40 anni quando mio corpo cambierà (non parliamo di testa, di testa no)? Magari sarò più stanca e come ha detto una volta mia amica ‘il tempo necessario di ricaricarsi dopo una festa si allunga sempre di più’ ? Non mi importerà quanti anni ho oppure ogni anno mi metterà in stato di frettolosa ansia? Cosa ho fatto. Perchè non fare tutto quello che volevo. Adesso, ancora prima dell’alba.

Vorrei dire che amarsi è più difficile per le donne, ed è in parte vero. Volendo non volendo consciamente e non consciamente vogliamo essere in tutto vere e brave. Non faccio elenco dei ruoli, immagino le sapete a memoria.

Ma non credo sia il mio caso, per me a volte è difficile perchè non voglio essere brava e già so, che tutti questi ruoli non mi appartengono e poi mica sono troupe teatrale, non riuscirei e recitare tutta sta roba.

What do I love about myself?

  • difendo me stessa. Sempre. So che mie scelte non sono sempre chiare a chi mi vuole bene e mi spiace di mettere ansia a chi mi ama. Prima di tutto devo rispondere a me stessa, se quello che faccio sta bene con la mia testa. Piena di treni che partono.
  • cambio. Incredibile, non avrei mai detto ma cambio e cresco (non così come altri bambini). Voglio sembre il casco con panna montata e panino con milioni di cose e voglio di più…ma imparo che la mia energia posso incanalarla, sfruttarla in altri modi, aspettare (ma non troppo). Bevo lentamente le mie bollicine e penso come conquistare il modo (segue la risata diabolica. poi soffocamento perchè avevo vino in bocca)
  • la mia faccia. Da sempre con me, mi ci sono ormai affezionata e abituata, ma riesce sempre a sorprendermi con le sue espressioni. Il mio cuore. Non ho idea come funziona, ma è incredibile sentirlo battere.

Provate a fare una lista simile. Fa bene.

p.s. titolo come sempre è un testo della canzone. Questa volta ‘Tweak your nipple’ Faithless

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I was stood in the stairs and time stopped moving

Non dirò che sono triste, perchè non lo sono. Il mio cuore  ha fatto un saltino, ha fatto ooooh per un secondo dopo riprendere a battere. E non piango.

Per quelli che non lo sanno ancora (insomma siete stati belli sdraiati sull’isola deserta, non leggete i giornali perchè insomma chissene etc.) sabato 10 aprile si è schiantato l’aereo del governo polacco. Sono morte tante persone e non solo il numero delle vittime fa effetto. Non solo il fatto che erano in viaggio per commemorare una tragedia accaduta 70 anni fa.

è il fatto che tragedia ci coglie sempre impreparati. Così come quando c’è blackout e tu nel primi secondi non sai dove sei. O magari lo sai, ma hai paura di muoverti.

Adesso rileggo i nomi e non ci credo. Come se non potesse morire qualuno che è bravo. O qualcuno che solo ieri hai visto parlare. Qualcuno che conosci.

In caso di lutto, sopratutto lutto nazionale, non sei solo. Ed è brutto che qualcuno si aspetta che tu ti comporti in un certo modo. Mi pare ancora peggio comportarti secondo queste aspettative.

Tanto tanto rumore.

Quindi non piango perchè non ho lacrime. Non cambio idea sulle persone che non ci sono più fra di noi. La tendenza di santificare i morti mi sembra un segno dei nostri tempi. Come se nelle situazioni simili dovessi analizzare, lodare, idealizzare. Per completare il quandro potresti dedicare ai morti un parco, stadio, ponte. Una statua è sempre comoda.

No, basta. Mi pongo limite alla mia malizia, almeno una volta. Non voglio discutere adesso, mi sembrerebbe fuori luogo. Il silenzio mi sembra abbastanza.

Mi basta vedere tutte queste foto in bianco e nero, quando solo poco fa erano in colori.

Mi basta leggere un’altra volta questa lista. E non ci credo ancora.

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